Parole sfuse che costano meno

Le donne vengono da Venere, gli uomini da Garbatella

Les mortach tois?

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Chissà come si dice “li mortacci tua” in francese. Ho provato a cercare la traduzione del simpatico motto romanesco buono per tutte le occasioni ma il dizionario non mi è stato di nessun aiuto. Ho pensato allora di cercare su internet, niente anche in questo caso. Ero quasi vicino allo sconforto e all’abbandono quando ho avuto un’illuminazione. Cerchiamo online qualche cinepanettone francese, vuoi che non dicano anche li “mortaaaaacci vostraaaaa!” emettendo grossi peti fra fragorose risate? Fallimento su tutta la linea.

Dapprima ho pensato che potesse dipendere dal fatto che in Francia non ci sia il panettone quindi ho provato a cercare su google.fr “ciné-bûchedeNoël”, una specie di dolce che mangiano loro a natale dalla promettente forma di tronchetto marrone, ma quando la risposta è stata di nuovo negativa m’è sorto un dubbio atroce; forse che i nostri cugini galli non producano film definiti commedie basate su rutti fragorosi, puzze a trombetta (che comunque fanno ridere ad ogni età) e calci nello scroto? Me sa di si.
Ieri sera sono andato al cinema con mamma e papà, evento che non accadeva dai tempi di Bianca e Bernie nella terra dei canguri, grazie alla gentilezza del cugino Andrea che ci ha invitato per una première benefica – promozionale e ci siamo gustati “Troppo amici” e per la seconda volta in pochi mesi sono stato costretto ad ammettere che i francesi i film li sanno fare meglio di noi.

Intendiamoci, non parlo di quelle rotture di coglioni sui disadattati delle banlieue girati con la macchina a mano e la fotografia sgranata color seppia in cui due brufolosi di etnie varie si fissano in silenzio per 90 minuti , quelle le sappiamo fare anche noi, ma parlo delle commedie, genere ormai dimenticato nel paese che si suppone dovrebbe averlo inventato.

“Cena fra amici” e “Troppo amici”, titoli di merda scelti dalla distribuzione italiana abituata  ai nostri “nataledemmerda” o “quella troika di babbo natale 3d” e che non sa tradurre decentemente nemmeno due parole,  sono i migliori film brillanti della stagione in cui si ride dall’inizio alla quasi fine senza che nessun personaggio si lanci feci (Natale in sud Africa , si conficchi il puntale dell’albero di natale nelle chiappe (praticamente tutti i titoli) o accordi un pianoforte con i rutti.

Mia cugina che fa film di professione sostiene che ne saremmo anche capaci ma che produzione e distribuzione osteggiano i bravi scrittori, io lo spero  e prego che abbia ragione ma visto che durante la proiezione di “Ted” dietro di me una ragazza di 15 anni scarsi ha commentato una scena ridendo e farcendo il tutto con una sonora bestemmia  sono più incline a credere che i nostri sceneggiatori scrivano i copioni fotocopiandosi le chiappe, tanto il pubblico guarda solo le figure.

dicembre 7, 2012 - Posted by | Mariani Consiglia

14 commenti »

  1. Si dice “ta race!”, che letteralmente vuol dire (sia maledetta) la tua razza. E si legge “taràs”

    Commento di Shar | dicembre 7, 2012 | Rispondi

    • Ha molto meno fascino del nostro “mortacci tua” che è molto più versatile, una specie di forget about it di Donnie Brasco

      Commento di Anonimo | dicembre 7, 2012 | Rispondi

  2. Esatto! Che te lo dico a fare… Rende l’idea bene, sticaxxi/stocaxxo. peccato che mortacci sia reputata “solo” una parolaccia. Si esprimono molto meglio nei film, ma non avranno mai la soddisfazione di dire mortacci o forget about it. Oltretutto, ca va sans dire, donnie brasco va visto in lingua originale: e allora sì che diventa interessante sentire le sfaccettature di forget about it

    Commento di Shar | dicembre 8, 2012 | Rispondi

    • “Sticaxxi/stocaxxo” li ho solo riportati come esempi di versatilità

      Commento di Shar | dicembre 8, 2012 | Rispondi

  3. Esimio. Ho letto “l’uomo con l’impermeabile” eppure, dopo molto aver riso, l’unico pensiero che mi si è timidamente proposto non è stata una seria riflessione su democrazia e dittatura ma…”voglio quell’im permeabile!” e lo avrò. Sarei perfetto per indossarlo.

    Commento di Nonno | dicembre 9, 2012 | Rispondi

  4. “Intendiamoci, non parlo di quelle rotture di coglioni sui disadattati delle banlieue girati con la macchina a mano e la fotografia sgranata color seppia in cui due brufolosi di etnie varie si fissano in silenzio per 90 minuti , quelle le sappiamo fare anche noi, ma parlo delle commedie, genere ormai dimenticato nel paese che si suppone dovrebbe averlo inventato”.
    Disagrisco! Non ti sopporto quando fai così, ma mi fai morir dal ridere <3
    Ciao Millo buona serata :)

    Commento di Manu | dicembre 9, 2012 | Rispondi

    • Nel senso che non siamo in grado di fare nemmeno i film brutti con la fotografia seppia?
      inutile che fai l’intellettuale con me mora, ti ricordo che quando t’ho conosciuta giravi con la copia fotocopiata di 3MSC spacciandolo come romanzo underground.

      Commento di zemariani | dicembre 10, 2012 | Rispondi

  5. Come volevasi dimostrare.
    ieri con fratel geppo siamo andati a vedere “una famiglia perfetta”, remake italiano di ben 2 film, mica uno solo.
    il film è comunque carino ma con un paio di sonori “stocazzo” e “mortacci” che servono almeno quanto una buona fotografia, non color seppia

    Commento di zemariani | dicembre 10, 2012 | Rispondi

    • Riflessivo e verosimile, ma Stanislavskij me sa che c’è rimasto un po’ male… I sonori sticazzi hanno dato parecchio accento, ma credo che esistano anche altre parolacce.

      Commento di Shar | dicembre 29, 2012 | Rispondi

  6. dunquè, da francofona, posso dire che “(putain de) ta race” è proprio un tipo di parolaccia du banlieue (con accento nord africano peferibilmente) e non vienne adoperatto da tutti. Per “mortacci tua” : non c’è equivalenza – mi resulta una cosa molto romana, visto che gli antichi romani mandavano “aux mânes de tes ancêtres” come imparai a lezioni di lattino se proprio insisti chiedero allo zio la formula latina esatta…

    Commento di Agnès | dicembre 14, 2012 | Rispondi

    • quanta erudizione! si vede che sei di famiglia

      Commento di zemariani | dicembre 19, 2012 | Rispondi

  7. Ne approfitto per salutare Agnès <3

    Commento di Manu | dicembre 21, 2012 | Rispondi

    • saluti anch a te

      Commento di Agnès | dicembre 23, 2012 | Rispondi

  8. Amour e Après Mai, perché loro li fanno meglio (se te li sei persi).

    Commento di Shar | gennaio 21, 2013 | Rispondi


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