Parole sfuse che costano meno

Le donne vengono da Venere, gli uomini da Garbatella

E ci sono ricascato

Il figlio del mio amico Alessandro è un adolescente vispo e curioso.  Mi percepisce come un adulto accessibile, forse perché non ho mai superato mentalmente i 16 anni e facciamo spesso interminabili conversazioni come solo chi deve ancora esplorare il mondo può fare e non ha paura di “sprecare il tempo”.

L’aspetto più divertente dei momenti che passiamo insieme sono le sue continue domande relative a scenari assurdi tipo: “ se potessi scegliere un super potere, ma non uno fico come volare ma uno muffo tipo imburrare i panini con la telecinesi, quale sceglieresti?”

Un dilemma che si gli si attaglierebbe sicuramente potrebbe essere: “Se avessi 600 milioni da spendere ma con la condizione che il risultato fosse sicuramente uno spreco insensato e fastidioso come li impiegheresti?”

Ecco, fino alla befana, grazie alla mia fanciullesca immaginazione avrei risposto “affitterei 100mila elicotteri per far defecare in volo 6 milioni di persone e creare la piramide di merda più alta della storia” oppure “ammaestrerei un plotone di babbuini per ballare YMCA prima della finale di coppa Italia”. Oggi con mente certa posso dire “Girerei Avatar 2”.

James Cameron già con Avatar uno aveva ridiscusso tutte le certezze del cinema proponendo una raffinata e avanzata cacata piena di gatti blu che a colpi di cerbottane sconfiggono migliaia di marines armati fino ai denti (vedi la prima recensione), ora con il secondo capitolo si spinge più in là abolendo una istituzione sopravvalutata del cinema, la trama. Con una grande provocazione marinettiana porta sullo schermo una sofisticata versione del salvaschermo con l’acquario di windows 95 della durata di 3 ore e 12.. no dico 192 minuti di pescetti e cavallucci marini.

Spoiler alert, seguono alcune rivelazioni del film che però sorprende come il fissare un campo di pannelli solari nella periferia di Catanzaro per cui si può serenamente continuare nella lettura.

Dopo aver sconfitto grazie all’allergia alla saliva felina le truppe d’assalto, i gatti blu vivono felici copulando e figliando con grande alacrità. Passano 15 anni ed i terrestri tornano con 10 volte le truppe della prima volta, finalmente una tecnologia che ci si aspetta da un viaggio interplanetario e come è logico pensare, si insediano senza colpo ferire e randellano a destra e manca.

Inspiegabilmente i gatti resistono, forse rigurgitando palle di pelo, forse rovinando coi graffi i divani nuovi che i terrestri s’erano portati da casa e creando dissidi con i congiunti dei marines, fatto sta che tengono botta fino a che la generalessa cattiva capisce che forse attaccare potrebbe essere una mossa ardita ma necessaria in una guerra con un rapporto di forze millemilioni a tre.

Per non far scannare la propria tribù, l’ideona di Cameron e del capo micio è di sposarsi di 300 km a destra dove al posto dei gatti blu ci stanno quelli grigi (mecojoni che sottotrama etnica) e far sì che se proprio sterminio debba essere, che ammazzino questi altri.

La nuova tribù ringrazia sentitamente della preferenza accordata, ventila la possibilità di essere sterminati per cazzi altrui ma il capo gatto dice “ma che te pare?” e tutti si sentono rinfrancati.

Il capo dei cattivi, forte di anni spesi alla scuola ufficiali, dopo aver trovato i fuggitivi ascoltando il baracchino FM con cui i gatti comunicano (sembra che stia esagerando ma è tutto vero) invece di presentarsi con 50 bombardieri e sterminare tutto e tutti, cosa che agli americani riesce benissimo da un centinaio d’anni, si imbarca su di una baleniera e bussa ad ogni isola come un piazzista di folletto o testimone di Geova che funesta le nostre domenica da che Dio ci ha dato memoria.

Passano altre due ore di sotto trame insignificanti che scopiazzano Dawson Creek, star wars e la sirenetta (adolescenti problematici, duri dal cuore tenero, padri e figli che si odiano ma alla fine vince l’amore), sue stanche sberle in non muore praticamente nessuno, the End.

Cameron si era reso conto della cacata che aveva scritto, diretto ed aveva paventato qualche problemuccio a rientrare dei soldi ma oramai la gente si sciroppa qualsiasi cosa ed inspiegabilmente le tre ore peggio spese della mia vita (incluse quelle spese in cure odontoiatriche od al catechismo) si sono tramutate nel terzo maggior incasso della storia del cinema.

James ha già dichiarato che mamma sua gli aveva insegnato che sui soldi gratis non ci si sputa ed ha già in canna Avatar 3,4 e 5 e che , visto che l’unica cosa che gli è richiesta per sbancare il botteghino è cambiare il colore dei gatti, andrà avanti finché Microsoft Paint gli darà nuovi spunti di trama.

febbraio 8, 2023 - Posted by | Editoriali

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